Omeopatia: valido ausilio nelle malattie oncologiche.

“Il corpo è la sede in cui si rappresenta il conflitto tra il soggetto e il mondo.”
Francisco Mele

Se è noto che l’omeopatia sia un valido aiuto nelle malattie acute è altrettanto poco noto come l’omeopatia sia una valida scelta nelle malattie croniche; a dispetto di quanto possa immaginarsi essa rappresenta un potente e valido complemento nella terapia delle malattie oncologiche.
Se si crede che l’omeopatia sia una facile strada per ottenere una guarigione miracolosa dai tumori, siamo in errore; essa è invece un supporto ottimo per alleviare gli effetti collaterali derivati dalle terapie oncologiche, per liberare le emozioni nascoste presenti nel paziente.

L’oncologia ufficiale, a parte in un certo numero di tumori, non è ancora riuscita a modificare in modo significativo la statistica della mortalità; inoltre la terapie hanno effetti collaterali molto pesanti che minano il già precario stato del malato.
La radio-chemio terapia hanno il compito di ridurre la massa tumorale o ridurre le metastasi, ma il paziente può avere un tale grado di sofferenza da dover sospendere tali cure; l’omeopatia è in grado di abbattere questa sintomatologia avversa in modo da poter riprendere il ciclo di terapia tradizionale supportati da un’arma valida che blocca o riduce sensibilmente tutti i deleteri effetti collaterali.

Ancora è importante ricordare e sottolineare come l’omeopatia sia in grado di rafforzare e stimolare il sistema immunitario [1][2]:  il modulatore più efficace nella eliminazione delle cellule neoplastiche e nel rafforzare il tono generale del paziente.

I pazienti oncologici oltre la malattia hanno da curare lo stato emotivo, scosso in modo profondo dall’accadimento, essi passano dallo shock alla paura, alla disperazione; ridare una speranza, eliminare le profonde paure che il cancro ingenera è il primo successo che l’omeopatia può cogliere nel supporto a tali persone; col miglioramento essi hanno poi lo stimolo a proseguire con le cure così pesanti; è essenziale identificare tali pensieri poiché l’omeopatia ha, nella risoluzione dei problemi psicologici, un ruolo importante se non risolutivo [3][4], modificando la visione di sé e della malattia il paziente riacquista la speranza di guarigione e affronta il percorso terapeutico tradizionale con rinnovata forza, anche con la consapevolezza che gli effetti collaterali saranno alleviati o assenti [5][6].

E’ ancora necessario ricordare che la visita medica in omeopatia ha il suo cardine nel colloquio col malato; il medico ed il paziente instaurano un percorso fatto di dialogo, di emozioni, di empatia. Il paziente risponde non solo a domante inerenti la sua sintomatologia, ma parla, esprime paura, dubbi, racconta il suo vissuto; si instaura quindi un processo di ristrutturazione emotiva, egli chiede di essere accompagnato nel suo percorso e il medico omeopata accoglie la richiesta supportando ciò. Il medico omeopata è un medico di estrazione tradizionale e conosce i limiti e le forze sia della medicina tradizionale che di quella complementare, unendo le due si costruisce un cammino fatto di fiducia che porta a risultati evidenti nella qualità della vita, nella sopravvivenza e nella gestione delle molteplici variabili della malattia oncologica.

È importante costruire un’alleanza di lavoro con il paziente: penso che il compito di noi medici non sia quello di imporre le nostre competenze, ma di metterle a disposizione della persona perché si possa scegliere insieme la strada migliore da percorrere.
L’omeopatia è una medicina che mette in primo piano l’individuo. Ed è una cura che tratta l’individuo per la sua unicità, con un rimedi diversi e specifici da individuo ad individuo.

Il cardine dell’omeopatia è dato dal fatto che il paziente è chiamato in causa in quanto esperto dei propri disturbi, rendendolo attore partecipante del percorso di diagnosi e cura.
Per molti pazienti affetti da malattie tumorali questo già vuole dire riappropriarsi di se stessi, del proprio corpo, delle proprie sensazioni e non annullarsi come spesso succede nell’esito di una tac o di un marker tumorale.
Oltre alle classiche cause prese in considerazione dagli oncologi e sicuramente valide, l’omeopata osserva come spesso nei malati oncologici ci sia una lunga storia di soppressioni. Con questo termine si intende l’abolizione dei sintomi di una malattia senza la sua risoluzione profonda. Quindi tutte le storie di malattie trattate solo sintomatologicamente, senza aver ricercato e curate le cause portano l’organismo, nella teoria omeopatica, a manifestare successivamente ulteriori e più importanti malattie. Bisogna ricordare che la malattia è una spia, un segnale di una problematica ben più profondo.

Emerge da tutto quanto detto sino ad adesso che l’omeopatia non può essere considerata una “medicina alternativa” alle normali terapie oncologiche, ma la medicina complementare che è capace di portare aiuto a 360° al paziente.

Concludo accennando a studi recenti che valutano l’efficacia dell’omeopatia nel coadiuvare la chemioterapia nella riduzione delle masse tumorali fornendo quindi un allungamento della speranza di vita del paziente [7][8][9].

Come dicevano gli antichi saggi “l’unione fa la forza”.

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[1] The Concept of Homeopathic Immunomodulation explained in detail. Homeopathic-Research
[2] Immunology and Homeopathy. Historical Background.
Evid Based Complement Alternat Med. 2005 Dec
[3] https://www.theguardian.com/science/blog/2012/apr/03/homeopathy-why-i-changed-my-mind
[4] Petter Viksveen, UK. Homeopathy in self-reported depression: A
pragmatic randomised controlled trial – 2ND HRI International Homeopathy Research Conference
[5] David Brulé, Canada. Feasibility and clinical results of a pilot trial of individualized homeopathic treatment of fatigue in children receiving chemo therapy – 2ND HRI International Homeopathy Research Conference
[6] http://scienze.fanpage.it/la-qualita-di-vita-del-paziente-risorse-dall-omeopatia/
[7] Treatment with Ruta graveolens 5CH and Rhus toxicodendron 9CH may reduce joint pain and stiffness linked to aromatase inhibitors in women with early breast cancer: results of a pilot observational study. 2016 Homeopathy. Nov;105(4):299-308. doi: 10.1016/j.homp.2016.05.004. Epub 2016 Aug 9.
[8] http://www.percorsibiosalute.it/index.php/attivita/percorsi-salute-individuali/omeopatia/19-percorsi-salute-individuali/omeopatia/198-omeopatia-e-oncologia-l-esperienza-del-reparto-di-omeopatia-della-clinica-santa-croce-di-orsellina
[9] Homeopathic mistleoe adverse reaction mimics nodal involvement in PET perfomed for evaluation of response to chemiotherapy in lymphoma. Rev Esp Med Nucl Imagen Mol. 2017 Mar – Apr;36(2):110-112. doi: 10.1016/j.remn.2016.07.005. Epub 2016 Sep 13. English, Spanish.

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