Omeopatia e Ipertensione

L’Ipertensione Arteriosa, chiamata più semplicemente solo Ipertensione, è una condizione costante oppure
sporadica in cui i valori saranno più alti rispetto quelli standard.
La pressione arteriosa può aumentare in seguito ad eventi emotivi, occasionali o ripetuti, oppure può innalzarsi a seguito di malattie d’organo.
Sempre ne campo della definizione esisterà l’ipertensione “primaria” quando dopo una serie di esami clinici non si sarà scoperta una causa scatenante; e una ipertensione “secondaria” quando l’innalzamento dei valori è dipendente da malattie d’organo.
Ultima cosa l’ipertensione si può manifestare con crisi improvvise.

In campo omeopatico si possono ottenere buoni risultati per il controllo dell’ipertensione arteriosa, il Medico Omeopata procederà ad un esame completo del paziente, ad un’anamnesi accurata con particolare riguardo allo stile di vita, alle abitudini alimentari, alla compatibilità con altri farmaci, agli aspetti costituzionali, alla situazione emotiva, alle malattie pregresse, a eventuali altre disfunzioni in atto, ecc. Solo il rimedio omeopatico che rispecchia la totalità dei sintomi del paziente avrà la migliore efficacia.
Oltre questo l’Omeopatia potrà offrire un valido aiuto nelle crisi ipertensive, che di solito sono improvvise, violente e cagionano apprensione e paure.

Di seguito un elenco dei principali rimedi omeopatici

Aconitum Napellus: ipertensione temporanea dovuta a crisi o dopo paure, con ansia acuta,, senso di oppressione al petto, e paura di stare per morire.

Arnica montana: l’aumento della pressione si manifesta in persone con fatica cardiaca, avvertono le palpitazioni sempre dopo il movimento e migliorano; il riposo giova di basa alla sintomatologia.

Aurum metallicum: il paziente è di base nervoso, collerico e sempre attivo; quando arriva la crisi ipertensiva vi evidenziano vampate al volto, congestione e sensazione di angoscia.

Baryta carbonica: i soggetti sono prevalentemente anziani, con aterosclerosi; spesso si associa a perdita della memoria e dell’orientamento. Si può accompagnare son sudorazione profusa e stato depressivo.

Ignatia amara: utile nell’ipertensione dei soggetti particolarmente nervosi con instabilità emotiva.

Glonoinum: è da preferire nei disordini circolatori improvvisi, caratterizzati da tachicardia, vertigini, cefalea che migliora premendo il capo. Il paziente è confuso e terrorizzato dalla paura di stare per morire.

Kalium carbonicum:  paziente anziano ateroscletotico con in più le palpitazioni che si aggravano di notte; soggetto pallido e freddoloso.

Lachesis: il paziente lachesis ha nell’apparato cardiovascolare il suo punto debole, soffre di angina, di vampate di calore e soprattutto di ipertensione arteriosa, specie nel periodo della menopausa. Possono associarsi vedici agli arti inferiori, emorroidi pulsanti ed episodi fi flebo-trombosi.

Natrum muriaticum : una chiave per identificare il paziente che necessita di tale rimedio è il mangiare molto salato, con associata sete; si associano palpitazioni intense.

Natrum Sulphuricum: questi pazienti saranno sovrappeso sopratutto per ritenzione idrica.
Nux vomica; Paziente tipicamente agitato, collerico, ma sedentario, sopraffatto dalle responsbilità. Tipicamente sfogano lo stress nel fumare e nel mangiare sofferente per disturbi digestivi ed epatici.

Pilosella: il paziente è tipicamente sovrappeso, segue mille diete in modo irregolare.

Phosphorus: palpitazioni sempre presenti e dolore al torace senza una reale patologia cardiaca.

Plumbum: il paziente si presenterà anemico, sottopeso, pallido, chiuso in se stesso, freddoloso, a volte stitico.

Sanguinaria: unica cosa associata alla crisi ipertensiva sarà la forte tachicardia.

Secale cornuta: saranno associate lesioni di tipo artritico con dolore bruciante.

Sulphur: persone robuste e calorose, che soffrono di gonfiore addominale e pesantezza delle gambe, la crisi di ipertensione sarà di tipo spasmodico con sensazione di caldo e sudorazione maleodorante.

Viscum album: Tipicamente le crisi si presentano di sera e di notte, migliorano con la sudorazione; il paziente avverte un prodromo tipo aura epilettica.

Tutti si assumono alla 7 CH, due granuli ogni 15 minuti, fino a miglioramento.

E’ sottinteso che il risolvere una crisi ipertensiva con l’omeopatia non esula il paziente al rivolgersi al medico affinché questa sia controllata e ben inquadrata clinicamente.

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